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Non è bella ma fa tipo

Di Benito Carrozza

Molti di noi, uomini o donne, prima o poi hanno avuto una cotta per un essere non generalmente riconosciuto come bello. Parliamo di quei soggetti che non sono necessariamente dei roiti senza senso, ma che comunque presentano quelle deformità che li rendono speciali ai nostri occhi e sgradevoli a quelli altrui.

Magari la noti all’uscita da scuola, la gobba del suo naso impera su quello transalpino delle sue compagne. Lei è quella più in disparte che di tanto in tanto accenna un sorriso sommesso, tu sei all’ultimo anno di liceo e ti chiedi come hai fatto a non notarla prima. Avrà appena avuto un incidente stradale che le ha deturpato il viso? E’ una pugile? Che classe fà? Qualcuno mi dia le risposte! Cristo!

Anni di timidezza cronica ti hanno insegnato ad essere uno stalker provetto, a metà tra un agente in borghese ed un pervertito in impermeabile. Così scopri che la sua classe, magicamente, è quella accanto alla tua. E la classe lo sappiamo, non è acqua, ma vodka alla fragola. Pensi di essere stato cieco per anni, di una cecità forse dovuta alle continue masturbazioni causate da pantacollant e cannottierine in palestra. Ma vuoi aprire gli occhi. Con qualche pessimo espediente riesci a fartela presentare, e probabilmente lei ha pure uno di quei nomi di merda che di solito usi per additare prostitute.

Se non sei proprio un incapace diciamo che hai pure buone possibilità di piacerle, considerata la scarsa, se non assente, concorrenza attorno a quel naso e a quel leggero strabismo che la contraddistinguono. Ma questa mancanza di rivali non ti fa pensare che “ci sarà un motivo” ma piuttosto “le persone sono cieche, io ci vedo, vedo distintamente ciò che c’è di speciale in lei, è un privilegio che iddio ha concesso solo a me, il prescelto!”

E così tu, novello Lazzaro, ti accorgi che lei è persino più timida di te, ha un po’ il dilemma del porcospino, e ogni volta che ti ci avvicini troppo lei ti punge con i suoi aculei/baffi che non ha ancora capito di doversi tagliare.

Uscite, tu risulti piuttosto simpatico perché, parliamoci chiaro, questa non ha avuto così tanti ragazzi da poter fare grandi raffronti. Non ti concede subito un bacio ma ti fa capire di stare bene in tua compagnia, il suo messaggio mentre ritorni a casa coccola le tue mielose, e nauseabonde, fantasie.

Solo una cosa insinua in te il dubbio: durante la serata lei ti ha parlato della sua unica relazione precedente, durata anni. E non senza un velo di invidia pensi che chi l’ha fatta soffrire non l’abbia mai meritata. Ormai cammini a 2 metri da terra, perchè a tre metri sopra il cielo ci sono troppi tamarri, i tuoi amici sono contenti per te ma non ti invidiano un cazzo. E quando è il momento di andare al dunque… BAM! Lei è tornata col suo ex.

Traumatizzato e sconvolto torni a casa sporcando di rimmel il tuo cuscino con fiumi di lacrime, ti dai ell’emo-core, e per qualche settimana ti isoli, fai il maledetto. Poi una 15enne ti omaggia di una fellatio nei bagni durante una festa e in quei minuti quasi dimentichi le sofferenze di questi mesi. Tornato a casa però pensi che avresti preferito una pizza con la tua amata che del sesso orale in un bagno che puzzava di urina. (e col senno di poi intoniamo tutti in coro STOCAAAAAAZZO).

Passano diversi anni, hai avuto storie anche molto più importanti, magari anche reali, e di lei non hai più avuto notizia. La rivedi quasi per caso, non è cambiata di una virgola, sta ancora con quello e tu non puoi pensare ad altro che “PORCA TROIA SE SEI BRUTTA, MA COME HO FATTO A NON ACCORGERMENE? LI MOOOOOOORTI MEIII”. Lei crede di avere ancora un certo ascendente su di te, tu quasi glie lo fai credere perché ti fa pena, porella, è un cazzo di cesso! La saluti e ringrazi gli dei per aver evitato di avere sul curriculum figae quel naso abnorme. Ti basta il tuo.

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