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Nefrhotel

Mi hanno venduto un rene

(foto di Luigi Reho)

Di Alessandro Santantonio

Gli organi. “…gli organi, sì, quelli del corpo umano, gli organi, presi uno ad uno producono un suono”.
Parlando di uno spettacolo teatrale non si parte dalla musica, ma quando uno spettacolo parte dai suoni, allora è inevitabile.
Una trance musicale trascinante, delirante. Pochi strumenti suonati, percossi, picchettati, stressati come se loro fossero protagonisti di un meritato passaggio da sottotesto a testo, come se la musica delle parole - non prive di ritornelli - pronunciate dal raccontATTORE (e autore), fosse il corredo musicale del testo strumentale che attraversa le emozioni di Kamal.

Le emozioni. “…le emozioni a un certo punto non servono più Kamal”, quindi i suoni sono percezione fisica del dolore, del caldo, del sole, dello spazio del tempo.

Il tempo. “…noi torniamo tra una buona mezz’ora, affitta un risciò, che a pensare incessantemente a queste storie si finisce per perdersi le bellezze intorno”. Ogni tanto un riso beffardo dello spettatore preso di sorpresa da un passaggio ironico che ti ricorda che stai assistendo solo ad uno spettacolo…forse…uno spettacolo fatto di tre parole “traffico – di – organi”.

Spettacolo. Una regia semplice, forse troppo, ma che mette in risalto una infinità di messaggi, di luoghi comuni mai sentiti prima, ma che ti sembra di assorbire con tanta velocità da riconoscere in loro le debolezze umane dalle quali non puoi dirti estraneo.
Alla fine, molti potrebbero pensare che sembra un racconto vissuto in prima persona.
Beh! Non vedo cosa abbiano potuto pensare di diverso tutti gli altri.

Unico neo: un leggio, ignaro protagonista di una geometria ingessata.
Ma ci sta!...sono sicuro che pian piano sparirà!

Nefhrotel, rappresentazione teatrale tratta dall'omonimo romanzo di Giuseppe Cristaldi, è andato in scena il 27 gennaio, ed è stato il primo degli spettacoli cadeau per gli abbonati della ventisettesima Stagione della Rassegna del Teatro Pubblico Pugliese, a Taviano presso il Teatro Fasano.
Hanno accompagnato, in musica, la voce di Giuseppe: Donatello Pisanello, Angelo Urso, Pierpaolo Caputo.

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