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Skizzo Trio

La serata che non ti aspetti

Di Tommaso Barone

Una sera di fine estate, di quelle bella da passare con la famiglia, entrare in uno dei locali di maggiore successo, assolutamente meritato, come il Pepe Nero di Galatina e vedere strumenti pronti fa capire che quella sera c’è musica, ok, vediamo cosa succede.

Si respira eleganza e curiosità di sapere chi sono i musicisti ed ecco svelato il mistero, “skizzo trio”, il nuovo progetto del batterista salentino,ma ormai riconosciuto a buon titolo un musicista degno di stima nazionale , Max Ingrosso ( per gli amici “skizzo”) che ha la sua batteria sobria, lontana dall’essere un groviglio di piatti, tom e altri arricchimenti assolutamente inutili quando si sa suonare sul serio, accanto al piano e sint di un grande amico della musica di qualità, il Maestro Fernando Fattizzo che non risparmia sorrisi col suo carattere da vero gentiluomo. Ne manca uno che non tarda ad arrivare, un cantante/chitarrista, uno dei tanti direbbe chi non conosce il valore delle carte da gioco della musica salentina, e invece l’asso che risponde a nome di Ray Campa irrompe con la sua aura di allegria che lo accompagnerà sul palco.

Si parte in orario assolutamente giusto perché è cosi che si rispetta il pubblico, non serve far aspettare ore per essere apprezzati come divi, ma basta saper dosare i tempi per essere considerati come amici. Si mette in moto la macchina dello skizzo trio e si capisce che non è il classico trio quando durante il primo capolavoro in bossa all’improvviso il gruppo parte per la tangente sfociando in passaggi latini a dir poco precisi e tagliati al punto giusto, poi una carrellata di pietre miliari della musica italiana come “che cos’è l’amor”, ”veramente” di Mario Venuti, “bimba se sapessi” di Caputo , niente di particolare se non fosse che, nonostante la scenografia curata da luci ben disposte, a volte era indicato chiudere gli occhi e pensare di essere ad una convention di cantanti che si dividevano le strofe nei momenti inattesi come ad esempio Pino Daniele che canta reggae, Albano che entra in un brano di Sinatra, Zero e Califano che si dividono una canzone e la presenza dei Sud Sound Sistem che entrano a buon titolo con un medley in loro stile durante una esecuzione di English man in New York. Tutto strano? conoscendo Ray campa e la sua capacità di imitare e improvvisare si direbbe che tutto questo è la regola, per lui ma non per noi, abituati a sentire i soliti brani nelle solite chiavi.

Quando si scherza si scherza ma quando c’è da far rimanere il pubblico a bocca aperta lo “skizzo trio” non ha dubbi su cosa proporre ed ecco che parte “Little wing” di Jimmy Hendrix e “Mariposa libre” tanto per far capire che non si tratta del classico trio. Non serve dilungarsi nel raccontare una scaletta assolutamente improvvisata e dettata dall’esperienza , ma serve semplicemente informarsi su dove andare ad assumere lo “skizzo” trio, dico assumere perché è una compressa di tecnica, stile, padronanza del palco e coraggio, perché per scherzare con la grande musica in un salento assolutamente piatto sotto questo aspetto ci vuole coraggio, ma per fortuna ci sono locali che apprezzano tutto questo.

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