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Apologia del TOdays Festival

Una riflessione sugli eventi del TOdays Festival.

Articolo e Foto di Benito Antonio Carrozza. 

Non succede solo a Londra e Berlino. Con le dovute proporzioni ci sono eventi che, per qualità ed anche quantità, Torino può farsi invidiare in Italia e non solo.

Il TOdays festival che si è appena concluso è forse uno dei migliori esempi, in particolare nell’ambito della musica più o meno indipendente, e lo stesso si può dire di altri come Apolide Rock Free Festival o A Night Like This Festival per quanto non precisamente situati all’interno delle mura cittadine.

Il discorso è sì, doverosamente, legato alla musica: artisti emergenti hanno potuto condividere il palco con mostri sacri della musica italiana ed internazionale, e già questo sarebbe sufficiente per dichiararsi soddisfatti dell’offerta proposta, ma la questione non finisce qui, anzi qui comincia.

La differenza sta nell’organizzazione e nella gestione di tutto il pool di eventi connessi ed interconnessi alla portata principale, sta nel contorno e nell’importanza che si vuole dare a quello che non è ‘solo’ musica nel senso stretto del termine.

Una cornice come quella dello Spazio 211, dei Docks Dora o dell’ex Cimitero San Pietro in Vincoli, ne sono certo, acquisirebbero tutto un altro fascino se qualcuno vi dicesse che non siete a Torino ma siete in uno dei vostri weekend lunghi all’estero tra un selfie in bianco e nero senza sorriso, ed un post sul degrado della scena musicale in Italia.

Questo non significa accettare passivamente tutto quello che ci viene propinato, non significa che è stata trovata la formula perfetta e non significa che sia tutto rose e fiori. E’ solo una riflessione, un invito se vogliamo, ad apprezzare quanto avviene sotto al nostro naso.

So che non è semplice, anni e anni passati a costruirsi un personaggio indie-snob non sono una passeggiata da superare per molti, ma confido nella volontà collettiva di volersi sbilanciare a favore di chi si sbatte e, con cadenza praticamente mensile, ci propone qualcosa da fare che non sia andare allo stadio per le partite o per il Vasco/Ligabue/Jovanotti di turno.

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