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Si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?

Di Benito Carrozza

Sei lì un po’ sudaticcio che spulci facebook e pensi che forse è ora di fare quella doccia che rimandi da giorni ormai, poi però pensi “vabbè tanto alla fine se mi lavo le ascelle gli altri non sentiranno la puzza”: ecco qualcuno che non ha chiaro il concetto di pulizia. E di puzza.

Insomma sei lì e vedi i tuoi 'non proprio conoscenti ma neanche amici' che si scrivono frasi incomprensibili figlie di una nottata speciale, affamata e folle! Leggi i commenti susseguenti che sono tutti un “<3” “AHAHAHAHAHAHA” “IDOLO” “RAGAZZI VI ADORO” e ti chiedi perché tu e i tuoi amici non vi divertiate così tanto. E’ un attimo e cominci a fare raffronti: hai la metà del numero di amici e meno di un quarto dei tag, continui a pensare di non vivere davvero la vita e che altri lo fanno al posto tuo nel momento giusto, nel posto giusto e con la gente giusta. No fermi tutti, il momento forse è pure giusto, ma il posto è una discoteca/lido che caca tamarri decerebrati che si fanno ricamare le iniziali sulla camicia dalla mamma, i più fighi dalla nonna.

Così semisinceramente rincuorato chiudi il tuo laptop, ma ad ogni annoiata spizzata dubbi riaffiorano nella tua mente e prendi una decisione sofferta: “Basta! Cederò a quegli inviti poco convinti e uscirò co sti cristi, tornerò all’alba e scriverò loro post criptici che solo noi ragazzi dello zoo di stocazzo possiamo capire!”

E lo fai, chiedi alla mamma di rispolverare “quella camicia che mi costringesti a comprare per il matrimonio/funerale di quel cugino/zio/prozio” e lei “ma avevi detto che la odiavi e che odiavi me quando te la comprai” e tu “non avevo capito la tua lungimiranza, e alla fine lo sai che ti voglio bene, soprattutto se me la stiri, grazie”.

Ok sei pronto, ti sei pure concesso 2 gocce di quel profumo primi anni 90 che tua madre regalò a tuo padre e che lui finse di apprezzare salvo utilizzarlo solo nei giorni immediatamente successivi e mai più. Disse il corvo.

L’ora è giunta e incontri la matta comitiva, sono tutti e tutte in tiro, nessuno è veramento bello/a ma riconosci subito il maschio alfa dalla barbetta tattica. Lì in mezzo sei quello “alternativo” perché magari ti concedi una puntatina su qualche sito semi-informativo 2 domeniche al mese e perché la tua barbetta è incolta, non tattica, e le tue sopracciglia non sono perfettamente simmetriche ed esageratamente sottili e corte.

Paghi millanta euro per l’ingresso in discoteca, la selezione all’entrata ti ha messo su un po’ di ansia ma alla fine nonostante un occhiata sospettosa di troppo i buttafuori ti fanno passare, sei sollevato, è andata! La musica è a palla, e ci sta, le persone flirtano avvicinando centinaia di orecchie ad altrettanto centinaia di bocche, un leggero contatto fisico mano-spalla per tastare l’eventuale repulsione e mentre tu analizzi tutto questo i tuoi amici ti danno una pacca di intesa ed entri in pista.

Qui vi svelo un trucco: convinzione e movimenti circoscritti. Solo la prima non vi risparmierà da figure di merda del tipo “guarda quello  come cazzo si muove” o “ma è serio o sta scherzando” e quando ti accorgi di questi sguardi concedi sbadate smorfie per la serie “ovvio che sto scherzando”. Non stavi scherzando.

Di contro i soli movimenti circoscritti sgameranno il tuo probabile passato fatto di feste del liceo sempre in disparte con un gruppo sparuto di amici esclusivamente maschi, il chè vi darà quell’ aria da sfigato difficilmente convertibile. Perché ricordatevi che i nerd che vanno di moda e che piacciono in giro non sanno neanche chi sia Seifer Almasy.

Quando il dj passa quelle 2 canzoni commerciali che conosci di striscio un po’ ti gasi, o meglio ti fai gasare, perché ci credi che prima o poi quella serata diventerà “pazza”.

Si è fatta una certa, paghi senza colpo ferire 35 euro un cocktail annacquato, non tanto perché ti vuoi ubriacare ma quanto per ostentarlo nelle foto sui divanetti che partiranno da lì a poco e che fanno tanto “si mi posso permettere di scialacquare i miei soldi perché ne faccio a vagonate cazzo!!!!”

Esce fuori un mezzo aneddoto neanche troppo simpatico che ti fa tradire persino un sorriso: riguarda quella volta che a 8 anni un tuo amico si travestì da batman ma con la mascherina da fata della sorella e tentò di lanciarsi dal balcone convinto di poter volare (cosa che peraltro batman non sa fare, ndr). Le ultime ore sono noiose e ci si congeda dopo un banale cornetto alle luci dell’alba, poi strette di mano, abbracci inutilmente calorosi e tutti a casa. Hai speso quanto neanche in un intero anno buttato fuori da Paolone e non è successo niente di folle, pochi o nessuno ti degnerà di un tag e ancor meno si ricorderanno della tua presenza, non hai sfondato.

Ne prendi atto e, non senza un po’ di amarezza, ti addormenti . Ti alzi il mattino/pomeriggio seguente, espleti i tuoi bisogni fisiologici come il drago che sei, accendi per riflesso il pc, vai su facebook senza neanche ricordarti del perché lo fai cosi meccanicamente che per miracolo hai 4 richieste di amicizia, 2 messaggi privati e 45 notifiche. Pensi ad un refuso, a richieste di aziende o associazioni culturali, i messaggi privati probabilmente saranno di quei tesisti che chiedono a te e ad altri 700 sconosciuti di rispondere a “dei semplici quesiti che vi toglieranno 3 minuti del vostro prezioso tempo!!” e le notifiche riguarderanno per lo più tutti eventi o richieste a farmville, poi pensi che forse hai dormito per 40 giorni e 40 notti per giustificare tutto quell’ accumulo.

E così le richieste di amicizia si rivelano essere di alcuni tizi che ti hanno presentato la sera prima ma dei quali non ricordavi il nome perché durante la presa di mano stavi giudicando le loro vite da quanti barattoli di gel avevano usato per stuprarsi i capelli, i messaggi privati sono di quelli che conosci meglio e che ti dicono “mi ha fatto piacere rivederci dopo tanto tempo, dobbiamo ripetere A S S O L U T A M E N T E !!!!” e le notifiche riguardano tag e commenti relativi, la tua bacheca è infestata di “VOLA VOLA BATMAAAAAAAAAAAAAN AHAHAHAH” oppure “STASERA COSA FACCIAMO? CI BUTTIAMO DAL BALCONE CON LA MASCHERINE FATATE?!?!??!??!?!?!?!”  , leggi i commenti che ne seguono che sono tutti un “<3” “AHAHAHAHAHAHA” “IDOLO” “RAGAZZI VI ADORO.”

Metti una sfilza di “mi piace” senza però rispondere, il chè per loro è molto “cazzo è un figo ci calcola ma non troppo” e per te significa “toglietevi dalle palle e non portate avanti sta menata”.

Perché alla fine tu ne sei uscito più povero finanziariamente, ti senti sporco dentro seppur pulito fuori ma capisci di preferire la sensazione sudaticcia dell’ inizio. Perché sti stronzi tutto fanno meno che divertirsi e se gli apostoli ci dissero che siamo tutti fratelli, tu di parenti così non ne vuoi sapere. E quella merda che passano in discoteca ti fa cagare.

Così, tronfio di orgoglio, scrivi un messaggio ad uno dei tuoi migliori amici, quello con meno problemi a rapportarsi con gli esseri viventi e gli chiedi “stasera?” e lui “film?” e tu “porto le birre” e lui “ok” e tu “fondiamo un associazione culturale?” e lui “ok, come la chiamiamo?” e tu “Prendi il Largo” e lui “ok”.

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