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MOBY DICK : Cap.XII - XXXVI

Seconda parte della lettura guidata e illustrata.

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MOBY DICK

(cap. XII - XXXVI)

Ci troviamo nel porto di Nantucket
Ishmael cerca una nave...

Il PEQUOD
Era una nave di scuola antica, direi piuttosto piccola. Stagionato e patinato dai tifoni e dalle bonacce di tutti e quattro gli oceani,. La sua prua venerabile pareva barbuta, . Era un trofeo di trofei. Un natante cannibale che si adornava delle ossa dei nemici. Tutt'intorno, i parapetti aperti e senza pannelli erano guarniti in tutta la loro lunghezza, come fossero un'unica mandibola, coi lunghi denti aguzzi del capodoglio.

... mentre Queequeg
resta in camera immobile a fare il ramadan

IL RAMADAN
il digiuno fiacca il corpo; quindi anche lo spirito cede; e tutti i pensieri nati da un digiuno saranno necessariamente pensieri di magro. Questa è la ragione per cui molti bigotti dispeptici hanno idee così malinconiche sulla vita futura.

per reclutare Ishmael ci vuole un pò ma con
Queequeg le cose vanno diversamente

LA SUA FIRMA
«Capitano, vedere piccola goccia catrame laggiù su acqua, vedere? Bene, pensare lei occhio di balena, via!» E prendendo la mira in un attimo scagliò il ferro proprio sul cappellaccio di Bildad, dritto attraverso la coperta. La macchia brillante di catrame sparì. «Ora,» disse Queequeg ritirando tranquillamente la lenza, «supponiamo lei occhio di balena. Ebbene, quella balena morta.» Così andammo giù in cabina, e con mia grande gioia Queequeg venne arruolato nella ciurma della mia stessa nave.

La nave salpa,
segue una descrizione della pericolosa
vita sulle baleniere

XXIV
Tutto ciò di cui si fa tanto chiasso nei vecchi viaggi ai mari del Sud, tutte quelle cose non erano, per i nostri eroici nantuckettesi, che i triti fatti di ogni giorno. E spesso, avventure alle quali Vancouver dedica tre capitoli, quegli uomini le ritenevano indegne di venire segnate sul giornale di bordo. Ah il mondo! Che mondo!

E finalmente fa il suo ingresso
il capitano Achab 
che nel viaggio precedente
ha perso l'uso di una
gamba affrontando la Balena Bianca,
e con la gamba pareva aver perduto il senno

ACHAB
Aveva l'aria di uno staccato dal rogo mentre che il fuoco gli copre e devasta le carni, ma senza consumarle o rubare nemmeno un briciolo della loro durezza fitta e matura. . Tra i capelli grigi si faceva strada un segno sottile come una bacchetta, di un biancore livido, e gli scendeva su un lato della faccia e del collo scuri e bruciacchiati, finché spariva nel vestito Nessuno sapeva con certezza se quel segno era nato con lui, o se era la cicatrice di qualche ferita tremenda. La vecchiaia è sempre insonne; come se l'uomo, più è stato legato alla vita, meno si cura di ciò che somiglia alla morte . «Per un vecchio capitano come me,» soleva brontolare a se stesso, «calarsi in questa botola stretta, per andare a un letto che pare una fossa, è come scendere nella propria tomba.»

nei primi giorni c'è ben poco da fare, fuorchè
scrutare l'orizzonte in cerca di
una sfiatata di qualche balena

LA TESTA D'ALBERO
Ma se noi balenieri del sud non siamo così comodamente riparati in cima all'albero come il capitano Sleet e i suoi groenlandesi, questo svantaggio è fortemente compensato dalla serenità assai diversa di quei mari seducenti nei quali noi pescatori del sud galleggiamo quasi di continuo. A questo punto vorrei liberarmi la coscienza, riconoscendo francamente che la mia guardia era piuttosto magra. Col problema dell'universo che mi si rimescolava dentro, come potevo, lasciato solo a un'altezza che genera tanti pensieri, come potevo rispettare se non alla meno peggio gli obblighi sanciti dai regolamenti di ogni baleniera: «Stai all'erta e segnala ogni volta»?

Al primo avvistamento di una sfiatata
il capitano nemo si infervora, scoprendo
che parte dell'equipaggio
già conosce le leggende
riguardanti la balena bianca.


ACHAB PARLA DI MOBY DICK
«Ed è per questo che vi siete imbarcati, marinai! Per cacciare quella balena bianca su tutti e due i lati del continente e in ogni parte del mondo, per fargli sfiatare sangue nero, per buttarla a pinne in aria. . Se l'uomo vuole colpire, deve colpire la maschera! Come può evadere il carcerato se non forza il muro? Per me la balena bianca è quel muro . Quella cosa incomprensibile è sopratutto ciò che odio. ma io gli rovescerò addosso questo mio odio. Non mi parlare di blasfemia, amico; colpirei il sole se mi offendesse. Perché se il sole potesse offendermi, io potrei colpirlo; perché c'è sempre una specie di lealtà nel gioco, e la rivalità presiede su tutta la creazione . Bevete, ramponieri, bevete e giurate, voi che guarnite a prua la lancia esiziale: morte a Moby Dick! Dio ci perseguiti tutti se non cacceremo Moby Dick fino alla morte!»

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