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Intervista a Marcello Ciullo

Intervista a Marcello Ciullo

1) Brevi cenni biografici

Mi chiamo Marcello Ciullo, vivo a Taurisano (LE), sono nato il 9/11/’84. Da sempre ho avuto la passione per il mondo del cinema,ho girato il mio primo Film (se così si può chiamare)a16 anni,impiegando in tutto un anno e mezzo. I miei amici erano gli attori improvvisati  e per ogni scena ho dovuto pregarli anche di comparire. Ora sono passati più di dieci anni e loro mi ringraziano perché hanno un film in ricordo della loro gioventù.

Poi ho avuto qualche anno black-out creativo, colmato però da massicce dosi di film di Scorsese e Tarantino, e più guardavo i film di questi due registi e più mi accorgevo che il mio mestiere non doveva essere quello del macellaio (lavoro che svolgo ancora oggi) ma del regista. Così iniziai a lavorare su diversi corti sbagliando e migliorando fino ad oggi.

2) Quando e come hai cominciato?

Presentai Il mio primo vero progetto ad un esposizione artistica chiamata “Arte in terra” ,a Taurisano, nel 2006. “Io,te e noi altri” era il titolo, il corto parlava di un ragazzo diviso tra la decisione di seguire la sua ragazza incinta, e quindi migliorare la sua vita,e quella di continuare a fare il malavitoso in un paese afflitto dalla mafia. Un suo amico finisce nei guai proprio per via della banda di cui fa parte,e ciò lo porta a decidere quindi di aiutarlo per poi andare via lui stesso assieme alla futura moglie.

Nel mio paese in quell’anno accadde una cosa strana: si mormorò che un ragazzo del paese aveva girato un corto,ne stampai alcune copie e le diedi ad alcuni ragazzi, in un paio di mesi venne visto e rivisto, doppiato e prestato tra amici… insomma tutto il paese l’aveva visto o ne aveva sentito parlare. Dalla prima presentazione ad oggi ho girato molti altri cortometraggi e qualche  video musicale, ma è grazie al corto “Io te e noi altri”,  se ancora oggi  la gente mi chiede di recitare o comparire nei miei progetti futuri.

 

3) Perchè hai scelto di dedicarti al cinema?

Non direi di averlo scelto..,quando sei propenso a fare cinema, o musica o pittura piuttosto che altro,lo senti dentro. Io passavo intere giornate a pensare a delle storie che potevano essere soggetti adatti a film, mi bastava sentire una bella canzone per adattarci delle scene dettate dalla mia fantasia. L’ arte è qualcosa che senti dentro e hai il bisogno di sfogare in qualche modo tutta la fantasia che essa ti stimola. E una cosa che ho sentito sin da piccolo infatti già da bambino, nei filmati di famiglia (di feste natalizie,compleanni ecc.) coi miei cuginetti giravo degli scenette che inventavo al momento.

 

4)Quali sono state le influenze?

Scorsese è riuscito a trasmettermi la magia del movimento della  cinepresa  e mi ha fatto avvicinare al genere Gangster Movie. Quentin Tarantino mi ha insegnato i particolari che fanno la differenza rendendo un film Cult,mi ha insegnato che i dialoghi non devono essere mai banali. Poi è arrivato Kubrick con i suoi film e il suo modo di vedere le cose, insomma di li a poco ho iniziato a scoprire tanti altri registi; Sergio Leone,Darren Haronofsky, Emir Kusturica, Giuseppe Tornatore ecc.Poi dopo qualche anno conobbi un caro amico,Giuseppe Marino,che ha la mia stessa passione,e mi fece conoscere David Lynch. Su Lynch si potrebbe aprire un capitolo a se,mi dilungherei a spiegare il suo genere onirico che già conoscete,solo vedendo i suoi film se ne può capire la complessità e maestosità (e forse nemmeno).

Ma colui che  ha esercitato maggiore influenza su di me è il maestro Federico Fellini,il più grande regista Italiano di tutti i tempi.

 

5) Genere preferito/perchè:

Mi piace tutto il cinema in generale, l’importante è che sia fatto con criterio. Non apprezzo solo i film d’azione eccessiva e vari Scary Movie.

 

6) Segni distintivi del tuo modo di lavorare/riprendere:

Non saprei, questo credo che si debba chiedere agli altri…di solito sperimento diversi generi e diverse letture di Regia, non credo di avere ancora un segno o un particolare che mi distingua. E’ un particolare che spero di definire con l’esperienza nel tempo.

 

7) Tutti possono realizzare un corto oppure bisogna seguire un particolare corso?

Si, tutti potrebbero farlo, o perlomeno provarci,ma se non si ha un minimo di preparazione puoi star certo di non realizzare un buon lavoro. Studiare o almeno leggere qualche manuale di regia è cosa molto importante.

 

...e nel tuo caso?

Prima del mio primo corto ufficiale ho studiato un manuale di regia, apprendendo cose che avevo sempre saputo ma che non avevo ancora messo a fuoco. Mi aprì un mondo, che ancora oggi ha tanto da insegnarmi…

 

9) Quanto è difficile realizzare un corto? Ci vogliono attrezzature particolari, costose? Hai mai avuto dei guadagni?

Non ho mai avuto dei guadagni, solo spese (spero non per molto ancora), conosco un regista affermato del posto che lavora solo con una reflex e un cavalletto. Questo signore ha collezionato diversi premi ed ha partecipato ai migliori Festival del cinema europei (l’ultimo quello di Venezia). Ha realizzato dei cortometraggi con soli 10 euro.

L’importante è avere delle idee originali e metterle in pratica. Se si hanno a disposizione dei soldi per affittare dei carrelli, per permetterti un fonico, un direttore della fotografia,ecc.,si può fare sicuramente bene un lavoro. Ma ho visto dei corti onerosi piuttosto inguardabili. Con questo voglio dire che alla base di tutto ci vuole una idea originale e una giusta dose di preparazione,e non una gran somma di cui disporre. Poi, cercare di creare un team (anche tra gli amici) in cui ogni persona si occupa di qualcosa è molto importante.

 

 

10) Nei concorsi a cui hai partecipato avrai conosciuto diversi aspiranti registi, quali sono le caratteristiche che vi accomunano e le differenze?

Ho partecipato al Festival di Specchia(LE) ,e lì ho visto diversi lavori interessanti ma non ho conosciuto i registi. Qui nel Salento ci sono molti aspiranti registi che conosco, alcuni sono bravi,altri meno,ognuno di loro ha un genere che preferisce. Mi piace sapere che si mettono in discussione come cerco di fare io,e chissà che un giorno riusciremo a fare del Salento un posto dove si può lavorare in questo settore senza spostarsi.

 

11) Un bravo attore (o attrice) che cosa deve avere di speciale? Che cosa deve essere capace di fare precisamente? (rapporto con gli attori)

Ho lavorato sempre con gente del paese,amici,parenti,anche solo conoscenti.Solo nell’ultimo lavoro ho voluto un ragazzo che studia recitazione, Antonio Monsellato. Un bravo attore è colui che si cala perfettamente nei panni di un personaggio,che cerca di farlo suo,che lo fa divenire parte di se stesso. Di solito cerco di guidarli io, anche se devo dire che molti hanno dimostrato di non aver bisogno d’aiuto. Perciò per esperienza posso dire che chi è portato per questo lavoro lo dimostra subito, a differenza di tanti altri che credono di esserlo e poi di fronte ad una camera o a gente intorno diventano come manichini.

Studiare è una cosa importante per la recitazione, soprattutto per chi ne ha la stoffa. Impostare il giusto tono della voce,curare le espressioni facciali, sono tutte cose da definire con cura in un lavoro. Ma credo anche e soprattutto che avere una certa esperienza teatrale giovi molto alla giusta formazione di un attore.

12) Progetti futuri e obbiettivi di lungo periodo

Questa è un bel dilemma, posso di certo dire che da un anno circa col caro amico Giuseppe Marino stiamo lavorando a un corto, “Irreversibile”, una commedia noir con risvolti decisamente pulp.
Abbiamo grande fiducia in questo progetto, dal momento che sancirà,come speriamo, la nascita della “Doppelganger Film”, nostra piccola produzione. Non svelo altro per ora.

Sto scrivendo anche una sceneggiatura per un lungometraggio,per ora è solo un soggetto che pian piano sta prendendo forma. Spero un giorno di trovare dei fondi per poterlo girare, sarebbe un sogno ch si avvera.

13) Cosa ne pensi della produzione indipendente di film/corti?

Con la realtà di oggi puntare sulle auto produzioni è l’unico modo per potersi almeno formare. Per girare un lungo/medio/cortometraggio c’è comunque bisogno di giorni di lavorazione insieme a gente preparata che già lavora da tempo in questo settore,e quindi sia questi che i mezzi necessari richiede un quantitativo enorme di soldi. Le case di produzione non rischiano mai di dare del denaro ad un regista alle prime armi.

Quindi bisogna,come dicevo prima dimostrare di riuscire a realizzare un lavoro decente con i pochi mezzi e soldi che si hanno a disposizione,quindi auto producendosi,crescendo col tempo, per giungere poi alla produzione di soggetti seri nella speranza di venir notato.

 

14) Distribuzione gratuita tramite la rete via Youtube - Facebook, quanto serve? Quanto ti ha aiutato?

Per noi giovani d’oggi che ci siamo trovati all’inizio di quest’era d’internet è una bella fortuna (almeno questa), i vari Facebook o Youtube hanno fatto sì che alcuni dei miei lavori arrivassero fuori dalla mia zona,mi hanno fatto conoscere tanta gente con la mia stessa passione e hanno fatto in modo che arrivasse anche a voi amici di “Prendi il largo”.

Internet è una grande pubblicità per noi, a volte è anche una rovina, perché ci porta a puntare troppo su questa  strada nella speranza di giungere velocemente al nostro obbiettivo,riducendoci a mettere semplicemente un corto  in rete,e portandoci a lasciare da parte i vari studi necessari.

 

15) Consiglia un film/regista

Mullholland Drive di David Lynch, ma anche Requiem for a dream di Darren Aronofsky  o American beauty di Sam Mendes oppure Nuovo cinema paradiso Di Giuseppe Tornatore un classico.

 

16) Consiglia una canzone/album

Io credo che bisogna conoscere tutta la musica, anche quella che ascoltavano i nostri genitori o  addirittura i nostri nonni.

Se devo però consigliare una canzone o un album direi di ascoltare le musiche dei grandi compositori di colonne sonore, ad esempio, quelle di Ennio Morricone, Clint Mansel, Angelo Badalamenti e molti altri. Consiglierei anche le colonne sonore dei film  di Tarantino o di Scorsese, hanno tanto da insegnare.

 

17) Consigli per chi volesse intraprendere il tuo stesso cammino

Se il cinema vi piace e siete giovani trovatevi una scuola all’altezza e datevi da fare.

Se non si ha la possibilità di frequentare una scuola di cinema studiate a casa al massimo per voi stessi,cercate  almeno di frequentare un corso di fotografia che è alla base di tutto come ho fatto io. Mettete in atto le vostre idee, non tenetele per voi, girate con i mezzi che avete a disposizione e ricordate che sbagliando si impara.

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