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Aspettando i barbari

Recensione del nuovo disco dei Massimo Volume

Di Benito Carrozza

Ascoltare un album dei Massimo Volume significa essere disposti a cedere all'intreccio di vite e trascorsi narrate nelle liriche di Emidio Clementi. Significa non temere di finire tra le mani del tessitore che lega indissolubilmente in un nodo gordiano le alterne sensazioni e atmosfere che traspaiono dall'ascolto.

"Aspettando i Barbari" ha un timbro algido, quasi nervosamente claustrofobico. Un lavoro di tutt'altro respiro rispetto al precedente Cattive Abitudini, contraddistinto da un sound caldo e accogliente che si dipanava in un ritmo compassato e rassicurante.

In quest'ultimo lavoro troviamo ambienti freddi, abbandonati, tavolta percorsi da un inedito synth da venature blu, tenebrose ed il passaggio dall'analogico al digitale ha un aspetto in principio filosofico oltre che tecnico.

Il tema dell'attesa, anticipato dall titolo, è ricorrente all'interno dei testi, questa volta anche più vicini alla forma-canzone con rime e assonanze in precedenza inedite ma che non ne inficiano originalità ed eleganza.

Aspettando i barbari
Etichetta: La Tempesta – Master Music
Produzione artistica: Massimo Volume e Marco Caldera

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