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Chi è Lana Del Rey?

Nuovo fenomeno pop un pò Winehouse

Di Matteo Franza

Tecnicamente il suo stile si può definire un "Hollywood sad core", se invece vogliamo capirci e parlare facile allora siamo dalle parti di una Nancy Sinatra incazzata immaginata da David Lynch, oppure la diva di un film noir degli anni cinquanta ma con molta più carica erotica. O anche il punto in cui la musica pop del passato incontra quella soul del futuro. Chiaro no?

Si chiama Lana del Rey (nome d'arte che mette insieme Lana Turner, una famosa attrice hoollywodiana e un modello di Ford, la Del Rey, giuro), ha 25 anni, viene da New York e il padre è uno di quelli che ha fatto i soldi grazie ai domini internet (un nerd ante-litteram praticamente). Nel 2009 registra l'Ep 'Kill Kill' con lo pseudonimo Lizzie Grant (il suo vero nome è Elizabeth Granth), ma vai a sapere perché non lo pubblicano. Nel 2010 esce l'album 'Lana Del Rey' (ma solo su internet, tanto le cose importanti succedono qui).

A ottobre del 2011 la svolta: il video del singolo 'Video Games' (che manco a dirlo parla del suo ex e della dipendenza dai videogame) manda in brodo di giuggiole mezzo mondo (1,5 milioni di visualizzazioni in 3 settimane, 5 milioni alla fine del 2011), Pitchfork (la Bibbia per quelli che amano l'indie), NME (New Musical Express, una specie di Rolling Stones inglese che si occupa ovviamente di indie), e pure l'Observer, se ne innamorano e lo inseriscono nelle loro classifiche sui migliori singoli del 2011.

Bene, ora che abbiamo sbrigato la parte biografica possiamo passare a parlare dei suoi video, in cui gioca a fare la diva. A metà tra icona dei film in bianco e nero e donna postmoderna, mescola il suo talento musicale con una potenza visiva che non ha eguali. I suoi video sono generalmente dei collage che mettono insieme vari codici, scenografici ed estetici, e fanno impazzire gli hipster per un motivo semplicissimo: sono pieni di citazioni.

Quelle cinematografiche come un battito di ciglia di Marylin Monroe , di Polaroid che ritraggono frammenti di quell'Hollywood che faceva impazzire gli anni '40, o di scene dei film della nouvelle vague degli anni '70. C'è posto anche per dei vecchi cartoni animati, mescolati con immagini di lei che fa un po' la smorfiosa (girate da lei stessa con la sua webcam). Il tutto è messo insieme così bene che l'effetto è immediato: nostalgia. Tanta. È così in "Kind outta luck" (che viene dal primo album), e in "Video Games". In pochissimo tempo è diventata la più amata (e, non trascurabilmente, odiata) nel giro dei blog, della critica musicale, e di tutti quelli che adorano parlare di musica. La star del momento è lei, pare che ci sia già la fila per lavorare con lei (Damon Albarn, per fare un nome).

Chi l'ha sentita dal vivo dice che l'effetto di una voce così potente in un corpo così minuto è davvero straniante. Les Inrockuptibles dice che abbiamo trovato la delfina di Amy Winehouse. Ora la domanda è: "voi che ne pensate?"

 

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