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Endkadenz vol.1

Recensione dell'ultimo album dei Verdena

Endkadenz vol.1 è un album particolarmente atteso perché segue un (anch’esso doppio) LP come WOW che ha rappresentato il raggiungimento di una certa maturità artistica per i Verdena ma soprattutto un punto di non ritorno. Entrando nel merito del loro ultimo lavoro, composto da tredici tracce per una durata complessiva di ben sessanta minuti, si nota sin dal primo pezzo quanto sia corposo il sound prodotto dalla band, con voci e chitarre saturate fino all’esasperazione.

Molte band, e con molto meno da perdere, optano per scelte più ruffiane e meno genuine nella speranza che sia quello a fare la cifra una band. Ma se, ai primi ascolti, tutto possa far pensare al loro album “definitivo”, i Verdena sembrano inciampare laddove solitamente invece non avevano fatto nascere particolari rimostranze. Molti dei pezzi sembrano avere qualche “movimento” di troppo, perdendo per strada la prorompenza dei primi minuti.

Riguardo l’annosa questione relativa ai testi, Alberto non ha mai avuto intenti cantautorali e non considera le liriche come la parte portante della loro musica, ma questo non ha mai rappresentato un ostacolo alla capacità dei Verdena di comunicare con le parole. Ascoltando Endkadenz in diversi frangenti questa loro peculiare capacità sembra perdersi tra rime telefonate e contenuti al limite dell’adolescenziale.

La qualità della loro musica in senso stretto raggiunge però nuovi livelli, anche inesplorati come alcune suggestioni che possono ricordare Anima Latina di Battisti, la quadratura tra sperimentazione in studio e solidità delle fondamenta di ogni singolo pezzo sembra essere difficilmente abbattibile, e questo aspetto fa dei Verdena, una volta di più, il punto di riferimento per tanta musica italiana, anche e soprattutto per la scena “sedicente” indipendente.

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