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Recensione di Album Giallo

Il secondo disco dei Camden

di Andrea Fiorito (foto di E. Picciolo)

A tre anni dall’uscita del primo album, Welcome to Camden, la band salentina pubblica il secondo lavoro in studio, Album Giallo, dando spazio a una nuova fase produttiva. L’album è stato anticipato già nel 2014 dal singolo Res(a) Pubblica.
Totalmente abbandonate le chitarre acustiche a vantaggio di grandi distorsioni, Album Giallo sembra concepito e realizzato con maggiore consapevolezza rispetto al precedente lavoro. Lo si sente dalla qualità delle registrazioni e dalle scelte nella produzione. Tra i brani e i testi si riesce quasi sempre a trovare un filo conduttore, nonostante a volte l’uso della lingua italiana, per quanto scelta condivisa, risulti prolisso.

Un aspetto del disco sul quale riflettere è la scelta di accostare testi caratterizzati da periodi lunghi, una forma canzone che solitamente lego al cantautorato impegnato, a sonorità rock moderne. Esperimento sicuramente particolare che personalmente non mi convince fino in fondo. Però un giorno, con Cara Sarajevo, potremmo spiegare la prima guerra mondiale ai nostri figli.

Album Giallo è un disco frutto di belle collaborazioni. Giulio "Nomea" Falconieri, rapper, apre nel migliore dei modi la tracklist con Emancipata società, brano di matrice postpunk che colpisce al primo ascolto. Nicola "Cera Lacca" Landriscina, ormai partner anche durante i live, ha reinterpretato il singolo On liberty. Il sassofonista Fulvio Palese accompagna invece la ballad che chiude il disco.

Tre anni sono un tempo giusto, e necessario, per proporre al pubblico un lavoro ben fatto e iniziare a tracciare un nuovo percorso, e i Camden sembrano muoversi in precise posizioni stilistiche, ora li attendiamo al varco del live.

 

I Camden sono

Ester Ambra Giannelli - voce e chitarra

Massimo Munitello - basso

Gabriele Turso - batteria

Pagina Facebook: facebook.com/camden.trio 

 

Il video di Res(a) Pubblica

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