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Otros Aires

La terza rivoluzione del tango

Di Andreas Terragni

Perchè tre architetti dovrebbero lasciare il loro avviato studio professionale per mettere su una orchestra di tango “archeologico”? Lo chiediamo agli Otros Aires.

“È per il 2x4 (dosporcuatro)” mi ha risposto Miguel Di Genova, leaderdegli Otros Aires, sorridendo ed iniziando a scherzarci su. Il 2x4, per chi non lo sapesse, è il ritmo del Tango. Un ritmo che non è solo la base di una musica di tante stupende canzoni o di un ballo: il 2x4 è diventato il cardine di un movimento culturale che si sta sviluppando da oltre 150 anni con periodi di depressione e di auge.

Probabilmente sono proprio gli ultimi dieci anni quelli che hanno riportato il tango a quello che era 80-90 anni fa. Può sembrare pazzesco parlare di un genere musicale così longevo che non sia musica folk, ma il tango, con il suo continuo sviluppo e la sperimentazione dei suoi grandi compositori riesce tutt'oggi a mantenersi attuale e moderno.

Che non me ne vogli il grande Carlos Gardel che, magari, ai più oggi può sembrare attempato, ma il tango ha subito due grandissime rivoluzioni che hanno introdotto nella “orquestra tipica” strumenti di cui Osvaldo Pugliese e Juan D'Arienzo, due grandissimi compositori, non potevano nemmeno immaginare l'esistenza.

La prima grande rivoluzione,sicuramente, è per mano del mitico Astor Piazzolla (che non ha nulla, per ora, a che fare con il famoso chitarrista salentino con lo stesso cognome), che ha reso il tango una musica non più da balera (la milonga) ma da ascolto in teatro accostando strumenti elettronici al bandoneòn e scatenando le furie degli argentini che lo denominarono “el matador del 2x4”. La seconda grande rivoluzione invece avviene proprio poco tempo fa, nel 1999, quando uno sconosciuto gruppo francese, i Gotan Project, inizia andare su MTV con qualcosa di completamente nuovo e quasi completamente elettronico.

E gli Otros Aires? Formati nel 2003 forse sono i fautori della terza grande rivoluzione tanguera con un prepotente ritorno al passato. Se Piazzolla ed i Gotan Project hanno prodotto musiche si attuali ma non ballabili, gli Otros Aires continuano, con il loro terzo CD Tricota (trad: Fatto a Maglia), a produrre tango attuale che sta spopolando nelle milonghe di mezzo mondo e che può essere definito solo come “tango-archeologico”.

Il tango-archeologico non è un corso di laurea triennale ma semplicemente il nuovo genere creato dagli Otros Aires che si pone a metà tra il tango elettronico e il classico tango argentino. Abbiamo quindi grandi successi degli anni '20 e '30 “restaurati”, un po' come si fa con i vecchi film in bianco e nero, con un risultato stupefacente: sentire la voce di Gardel assieme agli scratch sul vinile e poterla ballare senza farsi etichettare dagli amici come “matusa” solo per il fatto di ascoltare musica scritta da compositori quasi tutti morti e sepolti.

Gli Otros Aires, per quanto argentini, nascono a Barcellona, come già detto, in uno studio professionale di architettura. All'inizio, lo dicono senza problemi i tre porteñi, era solo uno gioco fatto per sentirsi un pò più vicino a casa in Argentina (paradossalmente il contrario del tango classico che , appunto, canta la nostalgia dell'Europa), ma poi, partendo da un piccolo spettacolino fatto più di luci che di suoni, che dovevano ricordare l'argentina, si arriva al grande boom a Buenos Aires dove definiscono il loro sound con l'incorporazione di alcuni strumenti e iniziano la loro prima tournee nelle milonghe della città bagnata dal Rio De La Plata. Solo dopo pochi anni approdano in Europa con un grande successo prima in Germania e poi in Italia.

Come ogni anno gli Otros Aires iniziano il loro tour con la bella stagione in Europa con tre tappe in Italia: Rivoli 11/05, Palermo 12/05 e Venezia il 30/05. Sono assolutamente da vedere: infatti, anche se non si sa ballare il tango, si passa una bellissima serata tra gli scherzi dei tre argentini sul palco e la buona musica che oltre ad essere estremamente orecchiabile si accompagna facilmente con un bicchiere di vino. Solo una nota per le donne: se per errore porterete scarpe con i tacchi sarete sicuramente invitate a ballare. Quindi occhio alla calzatura!

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